sol-stat-dett01-web

Solstizio d’Estate da Gilda

Solstizio d’estate
Un’evocazione dell’estate a cura di Cristina Gilda Artese
Testo di presentazione di Laura Luppi
Mercoledì 21 giugno 2017 dalle ore 19,00

Gilda Contemporary Art
via San Maurilio 14 Milano
Solo su invito


Dopo il Solstizio: le tracce.

22-23 dalle ore 10,30 alle ore 19 e sabato 24 giugno dalle ore 10 alle ore 13
Aperto al pubblico

In occasione del solstizio d’estate Gilda Contemporary Art presenta un doppio evento, per celebrare con l’arte il momento che segna il passaggio verso la nuova stagione tra antiche credenze e linguaggi contemporanei. Il primo avrà luogo la sera del 21 giugno in forma privata (solo su invito), e accoglierà l’indagine sul movimento e sul corpo, sul suono e sulla luce, sull’immagine a confine tra realtà e irrealtà, grazie all’installazione site specific di Francesca Manetta accompagnata da un’opera scultorea di Annalù Boretto, e a tre interventi coreografici di Diego Tortelli con installazioni sonore di Francesco Sacco. Il secondo, aperto al pubblico, avrà la durata di tre giorni, dal 22 al 24 giugno, e includerà due produzioni video realizzate da Alejandro Ferrante per l’occasione.

Dal punto di vista astronomico nel mese di giugno il sole, nel suo moto apparente lungo l’eclittica, raggiunge il valore massimo di declinazione positiva, dando inizio all’estate boreale e all’inverno australe. Questo fenomeno ritarda ogni anno di circa sei ore, riallineandosi ogni quattro in corrispondenza dell’anno bisestile, introdotto appositamente per rimediare al problema della progressiva divergenza delle stagioni rispetto al calendario. Nell’emisfero boreale a mezzogiorno locale il sole giunge dunque all’altezza massima possibile sull’orizzonte per quella latitudine (al contrario di quanto accade durante il solstizio d’inverno). Se però intorno al 21 giugno esso trionfa col maggior numero di ore di luce, nello stesso giorno comincia altresì il suo declino. Il termine stesso solstizio (dal latino solstitium, composto da sol-, “sole” e -sistere, “fermarsi”) ricorda come il sole sembri indugiare in tale posizione prima di incamminarsi nuovamente lungo il suo percorso discendente. Questa dualità, la ciclicità delle stagioni associate all’evento, le molteplici valenze simboliche racchiuse ed espresse attraverso il moto dei pianeti e i flussi energetici ad essi legati, hanno suscitato fin dall’antichità il desiderio di commemorare il solstizio con riti e usanze spesso molto simili tra loro. Questo a dimostrazione del fatto che il mistero del continuo ripetersi dell’identico, del rinnovamento della vita e la sua rigenerazione, ha parlato all’uomo antico in una lingua ben comprensibile anche all’uomo contemporaeno, capace ancora di stupirsi al di là di ogni spiegazione scientifica.

Gilda Contemporary Art propone dunque il suo sguardo attraverso gli occhi dell’artista Francesca Manetta che, con l’installazione site specific “Giardini Allegorici, Cap.III: Sol Stat”, restituisce le atmosfere metafisiche associate all’appuntamento solstiziale. Secondo molte credenze ancestrali in questa occasione si sprigionerebbero forze naturali, con l’apertura di varchi (o porte) verso il regno delle acque, della luna e della Grande Madre. Se il Sole rappresenta l’elemento maschile, il mondo della coscienza e della ragione, alla Luna appartengono l’intuizione e l’inconscio. E se il Sole, simbolo del fuoco divino, entra nella costellazione del Cancro, simbolo delle acque e dominato dalla Luna, l’unione delle polarità dei due pianeti determina la conseguente fusione temporale di sogno e realtà. La Luna passa sotto il controllo del Sole, mentre il fuoco e l’acqua divengono elementi purificatori per cerimonie che prescrivono immersioni in fiumi e laghi, o l’accensione di falò nelle alture. Il Dio romano Bifronte, guardiano delle soglie e dei passaggi, non a caso regge in mano una chiave (l’acqua) e un bastone (il fuoco); mentre qualche giorno dopo il solstizio estivo (il 24 giugno) ricorre la festività cattolica della natività di San Giovanni Battista, colui che battezzò il Cristo, e tra i cui attributi figura proprio il fuoco. Infine i Druidi festeggiano il trionfo di “Oiw”, la forza vitale personificata dal Re Quercia (l’albero emblema del potere della terra), incoronato non a caso la sera del 21 giugno, tradizione a cui, insieme a quella del Re Cervo, Francesca Manetta si era già avvicinata per la produzione del primo capitolo dei suoi “Giardini Allegorici”.

In stretto dialogo con l’opera di Francesca Manetta, “Heliantus”, la performance di Diego Tortelli suddivisa in tre momenti interpretati da Vanessa Loi, Anita Lorusso e Giuseppe Morello con la direzione musicale e le installazioni sonore di Francesco Sacco, animerà lo spazio espositivo di Gilda Contemporary Art. Attingendo al mito greco della ninfa Clizia innamorata del dio del sole Apollo e trasformata in un girasole (dal greco “helios”, sole, e “anthos”, fiore), l’indagine sul gesto attraverso i corpi dei danzatori non sarà finalizzata a un’intenzione narrativa, quanto esperenziale, secondo la ricerca artistica del coreografo Diego Tortelli che col movimento astratto trasmette messaggi la cui interpretazione non subisce l’obbligo dell’univocità. Unica e irripetibile sarà invece la possibilità di assistere e partecipare al rito propiziatorio di danza contemporanea, anch’esso site specific, strutturato secondo un vero percorso iniziatico suddiviso in tre sezioni in crescendo. Dal buio alla luce, dalle tenebre fisiche e metafisiche dell’inverno in direzione della luce estiva del solstizio, lo spettatore sarà invitato a interagire con le suggestioni prodotte da una performance arricchita dall’installazione di Francesco Sacco, che propone una fruizione sonora inconsueta. Rivivendo la sacralità di antichi culti legati inoltre a piante ed erbe dalle peculiarità salvifiche o divinatorie, tra cui il vischio e le spighe di grano – simbolo della fertilità e attributo di Persefone e della Dea Madre – la circolarità e il susseguirsi delle stagioni verranno onorati per mezzo di strumenti e linguaggi d’arte contemporanea.

Per non lasciare incompiuta l’esperienza del dopo, di forze ed energie che si fanno assenza e nuova presenza, perché lasciano le tracce del loro passaggio nei luoghi ove si sono manifestate, Gilda Contemporary Art resterà aperta al pubblico con la stessa veste tematica nei tre giorni successivi al solstizio: il 22, il 23 e il 24 giugno. Sarà dunque possibile visitare la galleria e fruire nella prima sala l’installazione di Francesca Manetta, accompagnata dall’opera scultorea di Annalù Boretto “N.E.S.T.” (Never Ending Summer Tree). Il suo omaggio all’archetipo universale dell’esistenza, l’Albero della vita, è realizzato in vetroresina, carta, radici e inchiostri, in stile bonsai, quello degli arbusti in miniatura mantenuti intenzionalmente tali tramite potatura e intervento sulle radici. Nella seconda sala l’installazione sonora di Francesco Sacco affiancherà una delle due produzione video curate dall’artista poliedrico Alejandro Ferrante. Questa, in particolare, darà testimonianza delle sensazioni e degli stati d’animo dei danzatori al termine delle performance, nell’attimo di tregua, nella loro intimità, in una dimensione preclusa allo spettatore stesso e per questo anch’essa a suo modo unica e irripetibile. In uno spazio per così dire atemporale, in un racconto non descrittivo ma emozionale, il Solstizio d’Estate di Gilda giungerà così al suo effettivo compimento grazie all’interazione di più forme artistiche contemporanee con cui è possibile relazionarsi per interrogarsi ancora sull’enigma della vita e della sua ciclicità.

Testo di Laura Luppi