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“La mia Danza” di Giovanni Manzoni Piazzalunga
Giovanni Manzoni Piazzalunga, giovane artista che si ispira ai grandi Maestri del Rinascimento italiano, interviene sui disegni a matita, grafite e carboncino con macchie di caffé che ne contraddistinguono lo stile e un timbro inconfondibile. Tra i soggetti preferiti un posto d’onore è riservato ai corpi nudi, in movimento o in pose plastiche, ma sempre nella loro bellezza idealizzata, sia essa divina ed eterica, oppure erotica e sensuale. Corpi che altrimenti sarebbero solo carne e materia greve, e che nelle complesse composizioni trovano invece l’armonia di una mistica danza. “La mia Danza”, appunto, quella che Giovanni orchestra muovendo i fili dei suoi disegni realizzati con singole pose di differenti modelle riunite poi su un unico supporto materiale. Sospese come prive di peso e gravità, le figure ritratte dialogano tra loro pur non parlandosi, assorte ognuna nel proprio silenzioso linguaggio fisico. La potenza espressiva del movimento è in atto come racchiudesse in sé i segreti di antichi riti ancestrali in cui il femminile, selvaggio e libero, si faceva messaggero degli dei, ponte e strumento per il contatto tra cielo e terra. Il gesto individuale di ogni musa diviene quindi un canto corale per mezzo di un intreccio di segni che si sovrappongono tra loro fondendo limiti e confini, e definendo infine nuove possibilità coreutiche.
Testo critico di Laura Luppi
opera:”La mia Danza” di Giovanni Manzoni Piazzalunga, 2016, disegno su carta
courtesy Giovanni Manzoni Piazzalunga