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Intervista a Federico Luger

Gallerista e artista, Federico Luger si racconta nel nuovo numero di Hestetika!

HESTETIKA N.28

In edicola, in libreria, e sulla piattaforma LeKiosk

 

“PENSARE CON LE IMMAGINI”

 

A cura di Laura Luppi

 

Di origine venezuelana Federico Luger si trasferisce in Italia all’età di 21 anni, stabilendosi a Milano prima come artista e poi come gallerista, fondando nel 2005 la Federico Luger Gallery.

 

Attualmente situata all’interno di SPAZIO 22, in dialogo e scambio professionale con la Galleria Pack di Giampaolo Abbondio, la galleria di Federico Luger guarda alla giovane arte contemporanea, senza dimenticarne i grandi maestri.

La tua più grande passione è l’arte, a cui ti sei avvicinato in diversi modi. Prima come artista, poi come curatore e gallerista. Quando è iniziato tutto?

Da ragazzino, quando non sapevo niente di niente.

Pittore, fotografo e artista concettuale. A quale dei tuoi tanti progetti artistici ti senti più legato?

Al pensiero. Questo pensiero a volte trova delle forme che si assimilano all’arte. Nel futuro non vorrei essere considerato un artista, ma una persona che pensa usando delle immagini.

In una tua intervista ho letto quello che Enzo Cucchi, riferendosi alle tue opere, disse di te: “finalmente uno che sogna”. Com’è nato invece il sogno di una galleria d’arte contemporanea?

Ero con Diango Hernandez, anche lui appena emigrato in Italia. Eravamo a Trento, da soli, a parlare di tante cose. Alla fine abbiamo deciso di organizzare una mostra, e questa mostra è ancora in corso. Dodici anni di mostre, per la precisione… So che sembra una risposta incompleta ma, a dire il vero, non avevo neanche un business plan (un progetto imprenditoriale) in mente all’inizio. Io vivo molto il presente: sognare vivendo, vivere sognando.

Qualcuno si è chiesto se questa tua duplice attività, di gallerista e artista, non comporti un conflitto di interessi, ma tu prosegui con impegno e costanza il tuo lavoro su entrambi i fronti, senza lasciarti condizionare. Qual è, secondo te, l’aspetto più difficile per un artista e quale per un gallerista? Infine, quale per chi come te svolge entrambe le professioni?

Finora avrò venduto più di 600 opere di altri artisti con la mia galleria. Se contassi invece le vendite dei miei lavori, credo che non arriverei neanche a tre; costano ancora troppo poco!

Ogni artista e ogni gallerista è diverso dall’altro, ognuno ha una propria individualità. Non credo ci sia una formula universale per capire cosa sia più facile e cosa sia più difficile per ciascuno. Però credo che, in entrambi i casi – sia per un artista che per un gallerista-, alzarsi presto la mattina aiuti.

La Federico Luger Gallery ha avuto diverse sedi, l’ultima – quella attuale – è situata all’interno di SPAZIO 22, luogo policulturale dedicato all’arte contemporanea e condiviso con la Galleria Pack. Com’è nata l’idea?

L’idea è nata parlando. Giampaolo è un amico molto appasionato di arte e di musica. È una persona con una sua chiara visione dell’arte, seppur diversa dalla mia, che ha saputo mantenere nel tempo una propria identità. Io apprezzo molto le persone che riescono a credere in qualcosa.

All’interno di SPAZIO 22 c’è un rispetto assoluto per il lavoro dell’altro. Abbiamo due vedute differenti, le quali riescono comunque a creare ed esprimersi in un luogo comune, all’interno del quale c’è spazio anche per altre realtà. Invitiamo sempre una terza galleria ospite a esporre insieme a noi.

Infine, ma non meno importante, qual è il tuo prossimo sogno da realizzare?

Vivere con amore e ordine dalla mattina alla sera.