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1. Lettera a p.

Una cara amica un giorno mi disse: “è nei momenti difficili che ciò che amiamo fare giunge in nostro soccorso“.

Oggi prende vita questa nuova sezione dedicata ai pensieri e alle parole che ho scritto negli anni, per ricordare che anche dalle avversità può nascere qualcosa di buono.

1. Lettera a P.

Caro p.,

ti scrivo come ho sempre fatto, e come non faccio da tanto. Mi sono persa, ancora, un’altra volta.

Chi sono, dove vado, perchè sono qui. E si ricomincia da capo, come non fosse mai iniziato, come non fosse mai finito.

Per sopravvivere bisogna essere ben addestrati. L’istinto deve essere più forte della ragione, o suo alleato (non l’ho mai veramente capito). Probabilmente entrambe le cose, o nessuna delle due.

Parole che scricchiolano le mie, come le certezze che non ho mai avuto.

Perdere il filo come perdere qualche moneta, o dimenticarla in una tasca per non ritrovarla più. Mi chiedo che fine abbiano fatto tutte le cose che per sopravvivere ci si dimentica di aver realmente posseduto.

Io non voglio nulla, ma prendo e perdo tutto, inghiotto e rigetto a distanza. Subito, troppo tardi o troppo presto. Ma succede, succede sempre e non smette mai.

Non dimentico ciò che ho perduto, ma non so esattamente cosa cerco. Come sopravvivere allora? Io lo chiedo a te, che non mi puoi rispondere. E, ancora una volta, mi lasci così. A mani vuote.

Laura Luppi